L’Unione dell’Appennino cerca gestore dei rifiuti

Avviata un’indagine di mercato per un supporto legale e giuridico su cui avviare la cessione di quote azionarie Cosea Ambiente Spa e dare in concessione l’impianto di smaltimento rifiuti di Ca’ dei Ladri a Gaggio Montano.



L'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese informa che si sta cercando un servizio di supporto legale e giuridico per predisporre gli atti di una gara: l’obiettivo è cedere le quote azionarie del Cosea Ambiente Spa e concedere l’impianto di smaltimento rifiuti di Ca’ dei Ladri a Gaggio Montano.

È quanto emerge da una manifestazione di interesse, che scade il prossimo 25 maggio, pubblicata sul sito dell’ente. Si richiedono insomma competenze altamente specialistiche per gestire un procedimento tramite il quale l’Unione, per conto dei comuni aderenti e di quelli deleganti, chiuderà una fase storica avviata nel lontano 1983 per aprirne un’altra. L’obiettivo infatti è cedere le quote azionarie del Cosea Ambiente. L’acquirente, individuato tramite una gara pubblica, sarà l’operatore chiamato ad occuparsi della raccolta e del trasporto dei rifiuti e a prendere in concessione l’impianto di Gaggio Montano.


La Regione Emilia-Romagna, tramite la legge sull’economia circolare, ha infatti posto l’ambizioso obiettivo di far pagare al cittadino una tariffa puntuale sulla base della quantità di rifiuti non differenziati che produrrà, entro il 2020. Non più quindi un tributo fisso, calcolato sulla base di variabili imprecise quali i componenti familiari o la metratura dell’appartamento, ma una tariffa che, accanto ad una parte fissa e ad un’altra che continuerà ad essere calcolata secondo indici e stime, avrà una quota misurata con precisione.
Le premesse per ora sono incoraggianti: nei comuni in Emilia-Romagna infatti dove la tariffa puntuale è già partita, finora sono una cinquantina, c’è stato un aumento della raccolta differenziata che è arrivata a raggiungere valori medi attorno al 79%. Certo questo è stato possibile grazie a notevoli investimenti in attività di controllo e gestione della raccolta. Investimenti, risorse e strutture che superano le possibilità di un consorzio di comuni che, nato con la preziosa collaborazione tra comuni emiliani e toscani, ha cominciato a vacillare quando per questi ultimi si è prefigurata l’uscita dal consorzio, dal momento che la Regione Toscana ha indetto una gara unica per la raccolta dei rifiuti nelle province di Firenze, Prato e Pistoia. Gara che si è completata nel 2016. Senza contare che anche per il bacino di Bologna ci sono le premesse per l’individuazione tramite gara di un unico gestore.



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