In aumento coloro che trovano nel recupero delle tradizioni contadine il miglior modo di cucinare.
Dopo la fatica per la preparazione degli insaccati |
Sempre all'opera i cultori del mangiare sano e genuino 'di una volta'. Fra questi i fratelli Calzolari di Mongardino, eredi e detentori della più severa, e minuziosamente curata, tradizione culinaria collinare. In questa arte del 'mangiare bene' non può mancare, e non manca, l'uso e la lavorazione casereccia della carne di maiale. Allevato anch'esso con una dieta collinare in cui primeggiano la ghianda, il 'ràmal' (la vrusca del grano) e il granoturco, offre una carne dal 'sapore superiore' che preparata, condita e stagionata nel luogo adatto che solo la collina può offrire, assicura ai palati più esigenti un gusto superiore, ma soprattutto riavvicina il presente a un passato 'snobbato' in quanto povero, a favore dell'esaltazione di un presente ricco di cose ma povero a tavola. Spesso il cucinare attuale è più un'opera d'arte, presentato con estro, dai sapori forzati, piuttosto che un semplice e genuino tripudio per il palato. Bravi quindi i fratelli Calzolari che hanno operato come usavano fare il loro padre, il nonno e il nonno del padre e ancora indietro, di generazione in generazione e da lassù sicuramente essi guarderanno con compiacimento i loro figli, nipoti e pronipoti che sapientemente continuano a operare seguendo il 'solco' da loro tracciato e gelosamente curato.
Stefano Calzolari con una ghirlanda di salsicce |