Com’è accaduto ieri ad una 15enne con dolori addominali.Non c’è il radiologo (ne sono rimasti solo 2 in organico), come
spesso accade dopo le ore 14 e nei week-end (stessa cosa per i cardiologi). Quindi la ragazza deve farsi 45 chilometri in ambulanza fino all’ospedale di Tivoli.Ed è anche fortunata,
perché le navette sono in funzione solo fino alle ore 16: l’Asl ha tagliato l’orario. Risultato: chi non è in codice rosso deve attendere fino all'indomani in astanteria, dove però si arriva a stazionare fino a 5 giorni (con un solo bagno a disposizione e senza doccia).
Ma la stanzetta dell’Osservazione Breve ha solo 2 posti: «qui siamo ammassati in 3, oltre a quelli in corridoio,e guardi come siamo ridotti. Io, che ho un tumore al pancreas, mi auguro di uscire al più presto da qui»,dice indignato un pensionato.
I locali mostrano evidenti chiazze di umidità,alcuni termosifoni non funzionano e la seconda sala visite è occupata da 2 anziane in attesa di un letto. La Regione 2 anni fa aveva annunciato la «realizzazione di 2 posti di sala rossa per l'attività di rianimazione,prevista dal rinnovo del Pronto Soccorso», promesso «a partire dall’ottobre 2016». Ma, 15 mesi dopo, il cantiere ancora non parte.Bloccato come il computer,
incellofanato da ben 8 anni, acquistato per il «Progetto Ictus».Nato nel 2010 per il teleconsulto durante la terapia trombolitica,il progetto è stato finora attivato solo a Tivoli nonostante il costo complessivo di ben 400mila euro. Fuori uso come 2 degli ascensori del nosocomio, uubicato ai piedi di Monte Livata. È l’unica stazione sciistica della provincia ma la Regione, che nel 2015 ha investito 2,5 milioni di euro per
la seggiovia, nello stesso anno ha però chiuso l’Ortopedia. L’ambulatorio è aperto solo il lunedì e agli sciatori del week-end più sfortunati tocca andare fino alla sala gessi di Tivoli in ambulanza. Anche l’elisuperficie, che secondo il Decreto Zingaretti andava «attivata entro il 31/12/2015»,ancora non decolla: nel novembre scorso la Regione ha annunciato che le «procedure sono al via», ma in ritardo di 25 mesi.
Antonio Sbraga