Dopo la caduta nel vuoto della richiesta rivolta dall'opposizione al sindaco Francesco Pelliccia di pubblicare le intercettazioni effettuate dai Carabinieri nel corso dell'inchiesta "Babele" durante la quale erano finiti sotto controllo il sindaco Francesco Pelliccia, la moglie Cecilia Segatori, l'assessore Timperi (che rivestiva l'incarico nella precedente amministrazione), il segretario comunale La Torre, i consiglieri comunali tornano alla carica sulla vicenda.
Venerdì scorso hanno infatti presentato "richiesta di convocazione del Consiglio Comunale per impegnare il Sindaco a pubblicare i documenti di indagine relativi alle intercettazioni ambientali e telefoniche che hanno riguardato l'attività dell'Amministrazione Comunale.
Dopo la nostra video conferenza del 8 Gennaio e la richiesta formale protocollata il 13 Gennaio, nessuna risposta ci è pervenuta, né è stata data diffusione del materiale in questione, nonostante siano trascorse due settimane.
Giudichiamo il silenzio del Sindaco Pelliccia di una gravità inaudita. La mancanza di volontà di essere trasparente, come figura istituzionale, nei confronti dei cittadini rappresentati, è un atto vile e poco consono ad una condotta corretta e rispettosa che ogni amministratore dovrebbe osservare durante l'arco del proprio mandato.
Per questa ragione ci vediamo costretti a spingere il tema all'interno dei lavori dell'aula consiliare, luogo in cui la maggioranza dovrà decidere se stare dalla parte della trasparenza o del silenzio, facendo così calare su tutta la casa comunale la coperta dell'omertà".
Lo hanno dichiarato in una nota congiunta, i Consiglieri Comunali di minoranza Matteo Berteletti ed Emanuele Rocchi del gruppo "Alternativa X Subiaco", Gianfranco Trombetta del gruppo "Subiaco Bene Comune", Giovanni Ormetti del gruppo "Fratelli d'Italia - Progetto Subiaco".